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Smaschilizzare la Chiesa? Si può


A “lezione” dalle donne. In quattro diversi incontri il Papa ha voluto che il Consiglio dei nove cardinali da lui istituito per coadiuvarlo nel governo della Chiesa entrasse in dialogo con teologhe, suore, una vescova anglicana, professoresse alle facoltà Pontificie, per esaminare le domande chiave del ruolo del femminile nella comunità ecclesiale, del rapporto con il potere, dei ministri ordinati, del necessario cambio culturale per riconoscere alle donne il ruolo che le spetta. Quei dialoghi sono diventati libri. Quattro volumetti, editi dalle edizioni paoline e con la prefazione del Pontefice, dall'eloquente titolo “Smaschilizzare la Chiesa?”

Dai limiti del principio mariano-petrino di von Balthasar al ruolo che rivestono le culture nel riconoscimento del ruolo della donna nelle diverse latitudini fino all'economia e al tema del diaconato e del presbiterato, i cardinali hanno ascoltato e fatto domande. Suor Linda Pocher, Lucia Vantini, Suor Regina da Costa Pedro, Stella Morra, Valentina Rotondi, Giuliva Di Berardino, l'anglicana Jo B. Wells, Donata Horak, hanno messo a fuoco le questioni principali da approfondire. Questioni che, spiega il teologo don Mario Antonelli, nella serata che ha presentato l'ultimo dei quattro testi, «sono state raccolte in volumi per trasparenza e informazione dei credenti sui temi discussi». Si è parlato del ruolo delle donne esaltate come «capitale simbolico», ma poi «marginalizzate nelle strutture di governo della Chiesa», della «partecipazione delle donne al corpo della Chiesa. Il capo è Cristo», è stato detto, «e tutti i battezzati in forza proprio del battesimo partecipando della sua regalità, profezia e sacerdozio». Ma poi anche, presente la vescova Jo Wells, del «discernimento ecclesiale intorno all'ordinazione episcopale delle donne nella Chiesa Anglicana», delle «dinamiche di genere come parte della creazione di Dio». E ancora dell'importanza di «un dibattito autentico e della guida dello Spirito Santo verso la verità». Sul piano del diritto canonico, che ha accolto la richiesta del Papa cancellando le parole «di sesso maschile» per il ministero dell'accompagnato cui adesso possono accedere «i laici». C'è però ancora, è stato detto, «nell'ambito del diritto canonico la necessità di un approccio più radicale e meno formale, che metta al centro le persone e le loro vocazioni». Le donne sono stanche, «di essere invisibili e non ascoltate», vogliono «camminare insieme con gli uomini». Ne hanno le capacità, come dimostra anche l'esperienza di Irma Regina da Costa Pedro, prima donna in Brasile a dirigere le Pontificie opere missionarie, ma non sempre vengono apprezzate (su 130 direttori al mondo delle Pom appena sei sono donne). Criticano «il potere e la gestione del potere» e chiedono di partecipare ai ministri ecclesiali. Questioni che vanno approfondite e sulel quali la discussione deve continuare. Occorre «chiarire come il codice di diritto canonico possa essere riformato per risolvere le contraddizioni interne e promuovere una maggiore partecipazione delle donne nella Chiesa» e «cercare di disgiungere il ministero dalle strutture di potere e autorità nella Chiesa per migliorare la partecipazione delle donne». Infine «approfondire il processo di discernimento e comunione, con particolare attenzione alla guida dello Spirito Santo». Il lavoro è appena iniziato.





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