Voci di Gaza – I progetti distrutti di Fedaa: “La mia fabbrica è stata bombardata. Ora ho solo macerie e vivo in una tenda di cartone e nylon” – Il Fatto Quotidiano
Pescara, 26 apr. (Adnkronos) – Se è vero che i due indizi fanno una prova, a Pescara la candidatura di Giorgia Meloni appare pressoché una certezza. Per la conferenza programmatica di Fdi -la 'tre giorni' al via da oggi e avanti fino a domenica- giungono nella città del Vate ministri e sottosegretari, vertici delle partecipate di Stato e amministratori dai territori di tutta Italia. Ben 2.200 i delegati arrivati e in arrivo da qui alle prossime ore, tanto che le strutture alberghiere di Pescara e dintorni registrano il tutto esaurito.
La mega struttura affacciata sul mare non senza polemiche -nella centralissima piazza Primo Maggio, 'regia' del fedelissimo Giovanni Donzelli- si presta a un annuncio di quelli importanti: il palco centrale affacciato sul mare, con l'Adriatico alle spalle di chi prende la parola nella Sala Milano, dove domenica -salvo sorprese- la premier annuncerà la sua discesa in campo, alla presenza degli altri leader del centrodestra. Sorridono gli esponenti di Fdi ai cronisti che continuano a chiedere delle intenzioni di Meloni, mentre sul territorio c'è chi si porta avanti: a Cesenatico, ma non solo, i primi 'santini' elettorali indicano il presidente del Consiglio -che potrebbero arrivare a Pescara già nella serata di domani- capolista, dandone per scontata la candidatura.
Per ora a Palazzo Chigi continuano a buttare la palla in tribuna: Meloni “si prenderà fino all'ultimo minuto utile per decidere”, la versione ufficiale consegnata alla stampa. Mentre si lavora a pancia a terra anche su altro, considerando l'annuncio roboante ea sorpresa arrivata oggi via videomessaggio: la partecipazione di Papa Francesco al G7, al tavolo dei Grandi del mondo nel summit a Borgo Egnazia dal 13 al 15 giugno, appena una settimana dopo le elezioni europee. “E' la prima volta nella storia che un Pontefice partecipa ai lavori del Gruppo dei 7”, rimarca la premier, che con Bergoglio ha saputo costruire un rapporto diretto, al riparo dai riflettori e dalla stampa.
Per il ministro Francesco Lollobrigida “avere una donna, spero, come lei alla guida della nostra lista in tutta Italia permetterà anche di confermare la grande fiducia che gli italiani hanno in lei”, mentre per il capogruppo di Fdi al Senato, Lucio Malan, il nome di Meloni sulla scheda elettorale “indicherebbe senz'altro l'importanza che diamo a queste elezioni”.
Intanto dal palco della kermesse il ministro ai Rapporti col Parlamento Luca Ciriani, considerato vicinissimo alla premier, rivendica quella di oggi come “la giornata dell'orgoglio di un partito che è diventato il più grande non per caso: lo ha fatto alla fine di un percorso di coerenza e coraggio. Un partito che ha fatto i conti col suo passato mille volte, una volta per sempre, se lo mettano in testa, noi guardiamo al futuro E siamo un grande partito perché abbiamo un grande leader che si chiama Giorgia Meloni . E avendo un grande leader, noi il suo nome lo mettiamo nel simbolo Se altri non hanno questa possibilità è un problema loro, evidentemente”.
Domenica, mentre già da giorni in tutta Italia campeggiano i manifesti col nome e il volto della premier, verrà svelato l'arcano -sul rush finale, ad appena 3 giorni dalla chiusura delle liste-, in quell'Abruzzo che avrebbe dovuto rappresentare l' Ohio di Italia e che invece, rivendica il governatore Marco Marsilio, “ha confermato che sul Paese continua a spirare il vento di centrodestra, senza sorprese”. L'asticella, alle europee, resta quella delle politiche: il 26%. Ma la speranza sottesa è che, col nome di Meloni in campo, si possa fare di più: centrare o addirittura fondere il tetto del 30% delle preferenze. (dall'inviata a Pescara Ileana Sciarra)