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Indian summer a Formentera, isola dai percorsi verdi


E' sempre bello tornare a Formentera in autunno. Non è la stessa isola che accoglie decine di migliaia di vacanzieri durante i mesi estivi. La sua incomparabile bellezza conosce infatti una nuova dimensione, meno modaiola e più autentica, meno caotica e (decisamente) più vivibile. E questa dimensione la si percepisce subito, al momento di scendere sulla banchina del porto di La Savina, dopo circa 30 minuti di aliscafo in compagnia di pochi altri passeggeri che si sono imbarcati a Ibiza. Poca gente in giro, pochi locali aperti e nessuna coda all'ufficio della compagnia di noleggio auto e scooter, mezzi indispensabili per muoversi agevolmente nell'isola (strade sterrate a parte) per un soggiorno di pochi giorni. La sensazione è quella di essere tornati indietro di 30 anni e più, ai tempi in cui Formentera, anche in pieno agosto, era considerata una sorta di “buen retiro” dove rigenerarsi e fare il pieno di sole e di mare lontano dai clamori e dagli eccessi delle notti ibizenche. In questo angolo di Baleari, e lo confermano i tanti italiani che qui vivono e lavorano per 10 mesi l'anno, l'autunno (se si è fortunati ad evitare le possibili prime piogge) è il periodo migliore in assoluto (con giugno) per scoprire a ritmo lento le meraviglie dell'isola ei suoi panorami da cartolina, a cominciare dalle sue spiagge di sabbia bianca affacciate su acque color turchese.

Estate Indiana a Formentera

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Ses Illetes e Levants, un paradiso naturale

L'unica incognita per passare una giornata in spiaggia è legata alla direzione del vento, che può soffiare anche in modo sostenuto e limitare l'accesso in acqua nelle calette rocciose. Per il resto è veramente difficile eleggere l'arenile più bello, anche per la varietà degli stessi e del paesaggio che li circonda. Ses Illetes, in qualunque caso, non può assolutamente mancare fra le destinazioni possibili. Per molti è la spiaggia per eccellenza di Formentera, ed è sicuramente la più famosa: una lingua di sabbia e rocce che si prolunga per circa tre chilometri dentro il mare, offrendo la possibilità di un bagno su entrambi i suoi lati. Ci si arriva anche in auto (fino al bar ristorante Es Ministre) e poi c'è solo l'imbarazzo della scelta (in questa stagione almeno) per il tratto di arenile dove stendersi (lettini e ombrelloni costano 10 euro per tutta la giornata) e perdersi nella vista del mare dall'incredibile trasparenza e dalle infinite tonalità di azzurro. Rimasta ancora oggi selvaggia, la contigua spiaggia di Levants è più esposta alle onde ed è anche la più amata da naturisti e nudisti. Una camminata lungo il suo lunghissimo bagnasciuga è una vera immersione nella natura e per chi vuole rilassarsi con una “cerveza” e un piatto a base di pesce il celebre ristorante Tanga, aperto 46 anni fa direttamente sulla spiaggia, è una piacevole tappa da mettere in programma.

Insenature che guardano al tramonto

Tra le spiagge da visitare c'è sicuramente quella di Migjorn: si sviluppa per oltre sei chilometri sulla costa meridionale dell'isola fra tratti di sabbia fine e piccole insenature fra gli scogli ed è punteggiata qua e là da chioschi (i famosi chiringuitos) e locali sul mare (come lo storico Blue Bar) che al tramonto si riempiono per il rito dell'aperitivo. Playa de Migjorn è anche un esempio evidente, come lo è del resto anche Ses Illetes, di come l'intervento intelligente dell'uomo ha valorizzato un patrimonio naturalistico unico grazie a passerelle di legno che agevolano il camminamento lungo la spiaggia (e dai parcheggi alla riva del mare) preservando l'arenile e il suo ecosistema. Una puntata da fare assolutamente, anche se veloce, è a Caló des Mort, una minuscola insenatura rocciosa all'interno della quale si trova una vera e propria piscina naturale dal mare cristallino. Non facile da trovare (si raggiunge attraverso una stradina sterrata e poco visibile che si apre da Carrer Maryland e corre sopra i famosi “escars”, le rimesse dove i pescatori ancora oggi attraggono le loro barche), è una delle perle di Formentera per la la sua natura selvaggia (non vi sono servizi), le sue acque ricchissime di pesci e la vista panoramica su tutta la costa, con il faro di Cap de Barbaria in lontananza. Meno frequentata e molto più tranquilla delle altre, tanto più a inizio ottobre (quando è totalmente libera ei lettini con ombrellone si contano sulle dita di una mano), Cala Saona è una spiaggia comunque suggestiva che si affaccia su una piccola baia delimitata da due falesie roccioso. La si raggiunge facilmente da Sant Francesc percorrendo pochi chilometri di sterrato e già dal parcheggio la sua vista invita a una nuotata nelle sue pulitissime acque.

In bici oa piedi: ecco dove andare

Formentera è visitabile comodamente in bicicletta e ci sono oltre 30 percorsi verdi ben segnalati e collegati tra loro per poterlo fare in totale autonomia, in sella a un'e-bike o anche a piedi. I tracciati coprono un totale di oltre 100 chilometri (la maggior parte dei quali pianeggianti) immersi nella natura e in una campagna costellata di muretti a secco che scandiscono un paesaggio dove, fra boschi di pini e piccoli arbusti, emergono qua e là vecchi mulini. Un itinerario da non perdere è quello che porta a Cap de Barbaria e all'omonimo faro, uno dei luoghi più iconici per ammirare la magia del tramonto a Formentera. Ci si arriva pedalando per circa 2 km su una stretta stradina asfaltata (o camminando sulla stessa via per 20 minuti dal parcheggio per le auto) attraversando un paesaggio selvaggio e dall'aspetto stepposo, che regala un'atmosfera veramente unica quando il sole si adagia Lentamente all'orizzonte. All'estremità orientale dell'isola c'è invece il Far de la Mola, tappa obbligata per una pedalata lungo un percorso ad anello (itinerario 32) che corre nella campagna di terra rossa fra vitigni nani e ginepri; i più temerari possono prendere il percorso 27 che si infila nella vegetazione del versante Sud del promontorio prima di risalire fino al faro, dove la vista è unica dall'alto della scogliera a picco che si eleva sul mare per 118 metri.

Sosti di gusto

Un altro grande pregio del concedersi una breve vacanza a Formentera in ottobre è la facilità con la quale si può trovare un tavolo al ristorante (operazione che diventa un'impresa a luglio e agosto). A Sant Ferran de Ses Roques, al centro dell'isola, un indirizzo consigliato è quello del Macondo, un locale con tavoli all'aperto dove si può apprezzare la buona cucina (dolci inclusi) e la simpatia di Roberto, un italiano trapiantato qui da oltre 20 anni e comproprietario di un altro ristorante che propone specialità di carne. A poche decine di metri dal Macondo c'è Fonda Pepe, storico bar locanda (è aperto dal 1953) che in questo periodo accoglie ospiti sono soprattutto locali (da non perdere è la festa per la chiusura della stagione, caduta quest'anno domenica 12 ottobre) e dove è d'obbligo una tappa per un drink o un chupito di fine serata. In località Es Caló, sulla costa settentrionale ea pochi passi dal mare, due i nomi da tenere in considerazione, Can Rafalet e Es Caló, per assaggiare le migliori paella dell'isola. Un'alternativa da considerare è la rassegna gastronomica (in calendario quest'anno dal 14 al 27 ottobre), che permette di cenare o pranzare con 25 euro (bevande escluse) a base di piatti tipici locali come l'insalata payesa (con pesce essiccato ), il sofrit pagès (con carne e patate) o il flaó (torta al formaggio fresco con mentuccia). Fra i locali presenti in lista spiccano 190 Pasos, Can Martin e Cafune. Se per una colazione salutista con prodotti da forno fatti in casa e spremute e frullati preparati al momento un indirizzo consigliato è sicuramente Blat Picat, a Sant Ferran, non si può salutare Formentera senza aver assaggiato un cocktail, una birra o un bicchiere di vino in uno dei suoi tanti chiringuitos. Al Briss, nella marina di Es Pujols, un tempo piccolo villaggio di pescatori e oggi il più importante centro turistico di Formentera, non è raro trovare personaggi che hanno vissuto l'isola negli anni '70 e '80 da veri fricchettoni, mentre al Bocaboca a Cala Saona, gestito da italiani, si beve brindando al tramonto. Sulla spiaggia di Mitjorn, infine, si trovano altri cinque degli otto chiringuitos eco-friendly, realizzati con materiali ecologici, pannelli fotovoltaici e legno certificato e inaugurati a metà luglio, che rimarranno aperti nel fine settimana anche per tutto l'inverno. Aspettando l'inizio della nuova stagione.



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