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Tutti i film che hanno raccontato lo sbarco in Normandia, quel ‘giorno più lungo’


Tra gli episodi della seconda guerra mondiale lo sbarco in Normandia, chiamato anche D-Day, è uno dei più leggendari e rappresentati dal cinema. Quella battaglia combattuta il 6 giugno 1944 nelle spiagge denominate Omaha e Utah da 156 000 uomini di quattro nazioni (Usa, Inghilterra, Francia e Canada), e che fu l'inizio della disfatta nazista in Europa, costò agli alleati la perdita di 7 844 tra morti, feriti e dispersi sulle spiagge, a cui si aggiunsero 3 799 tra morti, feriti e dispersi tra le truppe aviotrasportate. Già nel momento stesso in cui fu combattuta, la battaglia fu documentata dai più grandi registi del cinema americano che erano al seguito delle truppe: John Ford, George Stevens e Billy Wilder. Il primo spettacolare film che racconta lo sbarco, e che va in onda stasera 25 ottobre su Rai Movie, fu Il giorno più lungo (1962) basato sull'omonimo saggio storico del 1959 di Cornelius Ryan. Diretto da ben cinque registi, schiera un cast stellare: John Wayne, Henry Fonda, Robert Mitchum, Richard Burton, Sean Connery.

Una scena di "Salvate il soldato Ryan"

Una scena di “Salva il soldato Ryan”



Fu un evidente omaggio allo storico Cornelius Ryan il nome scelto da Spielberg per il protagonista del suo kolossal Salvate il soldato Ryan (1988), 11 nomination e 6 Oscar, compreso quello per la regia. La lunga scena che apre il film e che descrive proprio il momento dello sbarco, nella sua crudezza e veridicità è una delle più spettacolari della storia del cinema. Lo spunto per la vicenda narrata nasce invece da un altro episodio bellico. Lo sceneggiatore Robert Rodat presso Putney Corners, nel New Hampshire, aveva visto un monumento in memoria dei caduti durante diversi conflitti, dalla guerra civile americana alla guerra del Vietnam. Roda notò i nomi di otto fratelli che perirono durante la guerra civile. Quando decise di scrivere la storia di una famiglia distrutta dalla guerra scelse di ambientarla durante la seconda guerra mondiale e si ispirò alla vera vicenda dei quattro Fratelli Nilanddue dei quali morirono durante lo sbarco (un terzo credente morto lì invece si scoprì che era prigioniero in Birmania) mentre il quarto fratelli, Fritz, venne fatto ritornare negli Stati Uniti.

Vira sul genere spionaggio Le Ultime 36 Ore (1964) di George Seaton, basato sul racconto Attenzione al cane di Roald Dahl, che partecipò alla seconda guerra mondiale nell'aviazione e che poi diventò uno dei più celebri scrittori per ragazzi. Questa la trama: il Maggiore Jeff Pike (James Garner) ha partecipato ai primi di giugno all'ultimo briefing del Generale Eisenhower sullo Sbarco in Normandia. Catturato in Portogallo, gli viene fatto credere al suo risveglio di essere nella Germania post-bellica del 1950, di essere stato torturato e soffrire di amnesia. Comincia a raccontare i dettagli dell'invasione all'infermiera Anna (Eva Marie Saint) e al Dottor Gerber (Rod Taylor), ma quando si accorge del trucco, comincia una personale sfida per fuggire e contemporaneamente cercare di non rivelare ai tedeschi i dettagli del D. -Giorno.

Ben poco trionfalistico ma umanissimo Operazione Overlord diretto da Stuart Cooper e vincitore dell'Orso d'Argento al Festival di Berlino. Il film racconta il D-Day seguendo le sorti del giovane soldato inglese Tom Beddows (Brian Stirmer). Chiamato sotto le armi nel 1944, dopo essere scampato a un bombardamento ed essere tornato in una Londra distrutta rischiando una condanna quale disertore, si trova coinvolto nell'addestramento in vista della sbarco in Normandia. Durante la navigazione ha incubi premonitori: infatti, a pochi metri dalla spiaggia francese, viene colpito in fronte ed è la prima vittima del grande sbarco.

Basato sulla sua esperienza di riduzione della Seconda Guerra Mondiale IOl Grande Uno Rosso (1980) del regista Sam Fuller Niente retorica hollywoodiana nel ricostruire i principali scenari bellici, dai deserti africani alle foreste belghe, dalla Sicilia a naturalmente le spiagge delle Normandia. Con Lee Marvin, Mark Hamill e Robert Carradine



Per un fenomeno curioso quanto misterioso nel 2023, in vista degli 80 anni dallo sbarco in Normandia, sono usciti due film inglesi entrambi basati sulla vera storia del veterano della seconda guerra mondiale Bernie Jordan, noto ai media con il soprannome di “il grande fuggitivo”, per essere fuggito a quasi novant'anni da una casa di riposo per tornare sulla spiaggia dello sbarco in Normandia. Fuga in Normandia è interpretato da Michale Caine e Glenda Jackson in quella che è stata l'ultima apparizione cinematografica dell'attrice prima di morire. Siamo a Dover, 2014. Bernie Jordan ha quasi novant'anni e un grande sogno: quello di partecipare al 70esimo anniversario dello Sbarco in Normandia, a cui aveva partecipato come giovane recluta a Marina. Irene detta Rene, sua moglie da 70 anni, è malata e ricoperta in una casa di cura dove anche Bernie ha deciso di trasferirsi per non stare lontano da lei, anche se lui è ancora abbastanza autonomo e indipendente. Quando scopre di essere arrivato troppo tardi per prenotare il viaggio organizzato dai ridotti di Dover intenzionati a partecipare alle celebrazioni del D-Day, Bernie decide di partire da solo, con il benestare di Rene che non avverte il personale della casa di cura affinché non impedisca al marito di realizzare il suo sogno.
Analoga vicenda in L'ultimo fuciliere – Ritorno in Normandiadove hanno cambiato nome al personaggio, che qui si chiama Artie Crawford (interpretato da Pierce Brosnam invecchiato ad arte), la cerimonia è per il 75° anniversario del D-Day, e dove la morte della moglie, ricoverata in una casa di cura dell'Irlanda del Nord, è la molla che porta alla fuga dell'anziano.





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