Hellboy: The Crooked Man, la recensione del film diretto da Brian Taylor
26/10/2024 recensione film Hellboy: L'uomo storto di Guglielmo Maga
Jack Ksy è il nuovo Red di un adattamento più oscuro e contenuto che, tra atmosfere gotiche e CGI discutibile, non riesce però a convincere del tutto
Arrivato a sorpresa dritto in streaming senza passare dai cinema, Hellboy: L'uomo storto rappresenta il più recente tentativo di riportare uno dei personaggi più amati dei fumetti non Marvel o DC sul grande schermo. Creato da Mike Mignolail protagonista Red ha saputo conquistarsi stuoli di fan grazie al suo mix di azione sovrannaturale, umorismo nero e per il suo essere un outsider eroico.
Tuttavia, dopo il fallimento del riavvio del 2019 con David Harbourche non riuscì a conquistare né la critica né il pubblico, ci si chiedeva se questo nuovo capitolo, diretto da BrianTaylor (Manovella) – che lo ha anche co-sceneggiato insieme all'autore – e basato su una delle storie più brevi della saga a fumetti, fosse in grado di riscattare il franchise e mettere d'accordo tutti.
Prodotto da Millennium Media, Hellboy: The Crooked Man è un film che punta tutto su una scala più ridotta, un cast più contenuto e un approccio che mescola horror e fantasyper celebrare il 30° anniversario del personaggio, riuscendo tutto sommato a garantire una narrazione avvincente che sfrutta al meglio il budget e le risorse a disposizione.
La trama del film segue Hellboy (Jack Kesy), che si ritrova in missione nel cuore degli Appalachi, dove dovrà affrontare il Crooked Man (interpretato da Martin Bassindale), uno degli avversari più sinistri mai visti nelle storie disegnate. Il Crooked Man, un tempo noto come Jeremiah Witkins, è un mortale che ha venduto la sua anima, diventando il sovrano di una congrega di streghe e spiriti malvagi che infestano quella regione.
Seguiamo quindi il viaggio di Red attraverso queste terre maledette, dove incontra Tom Ferrell (Jefferson Bianco), un uomo del posto legato a Crooked Man, e Bobbie Jo Song (Adeline Rodolfo), una giovane donna che diventa presto sua alleata.
Basato sull'omonimo racconto breve del 2008 di Mike Mignola, il film si distingue per il suo tono cupo e misterioso. Hellboy ei suoi alleati si ritrovano in una battaglia contro il Male ancestrale, con streghe, demoni e spiriti malvagi che infestano la regione. A differenza dei precedenti adattamenti cinematografici, The Crooked Man si avvicina molto di più al genere horror tradizionalecon un'atmosfera opprimente e una narrazione che affonda le radici nel folclore americano.
La decisione di basarsi su una delle storie più corte e dirette di Mignola ha sia pregi che difetti. Da un lato, infatti, il film riesce a mantenere un ritmo serrato e una trama compatta, senza perdersi in sottotrame inutili. Dall'altro, alcuni potrebbero trovare la narrazione un po' troppo semplificata rispetto ai precedenti adattamenti di Hellboy, che esploravano mondi e mitologie molto più complessi.
Dopo le interpretazioni iconiche di Ron Perlman nei film di Guillermo del Toro e il tentativo di David Harbour nel reboot del 2019, la sfida di interpretare Hellboy è toccata ora a Jack Kesy (Deadpool 2), un volto meno noto al grande pubblico ma che riesce a portare una nuova dimensione al personaggio.
Opta per una versione di Hellboy più riflessiva e meno ironica rispetto ai suoi predecessori. Se Perlman aveva donato carisma burbero e Harbour la rudezza, Kesy interpreta Red con una calma glaciale, mantenendo però intatti gli aspetti più umani del personaggio.
La caratterizzazione di Hellboy in The Crooked Man si allinea molto di più alla sua versione fumettistica: un tipo di poche parole, che preferisce lasciar parlare i suoi pugni. Kesy dà vita a un protagonista che non si lamenta della sua condizione di demone, ma accetta con stoicismo la sua lotta contro le forze del male. La performance fisica dell'attore 38enne è notevole: con la sua corporatura imponente e la postura rigida, incarna bene l'immagine del Red che i fan dei fumetti hanno imparato ad amare sulle pagine di Mignola.
Accanto a lui, Jefferson White nel ruolo di Tom Ferrell e Adeline Rudolph come Bobbie Jo Song completano il cast principale. Il primo offre una performance convincente, anche se a tratti un po' legnosa, mentre la collega brilla particolarmente, portando un'energia fresca al film. La sua Bobbie Joè un personaggio originale creato appositamente per il filmche bilancia la mascolinità di Hellboy con una presenza femminile forte e risoluta.
Venendo al Crooked Man, è uno dei cattivi più memorabili del pantheon della lunga saga di Hellboy. Interpretato da Martin Bassindale, il Crooked Man è un demone astuto e manipolatore, che regna su una congrega di streghe negli Appalachi. Il film riesce a catturarne la natura insidiosa, rendendolo un avversario degno di Red. La sua presenza è sempre avvertibile, anche quando non è direttamente in scenae la sua figura ricorda i classici furfante dei film horror, con un'aura di malvagità palpabile.
La storia del Crooked Man, un uomo che vende la sua anima per il potere e la ricchezza, è perfettamente in linea con i temi delle storie tipiche di Hellboy. Il film esplora la dualità tra il Crooked Man e Tom Ferrell, il personaggio interpretato da White, che si ritrova a dover affrontare il suo oscuro legato passato al cattivo. Il confronto tra i due è uno dei momenti più intensi del film, anche se a volte la narrazione rallenta proprio quando dovrebbe spingere sull'acceleratore e si tende a strafare coi dialoghi.
Una delle caratteristiche distintive di Hellboy: The Crooked Man è poi l'ambientazione. Gli Appalachi, ricreati in Bulgariacon le loro foreste nebbiose ei villaggi abbandonati, offrono lo sfondo perfetto per una storia di streghe, demoni e maledizioni. L'atmosfera gotica è palpabilee il film riesce a sfruttare al meglio la sua ambientazione per creare un senso di isolamento e paura.
Le riprese in esterni, con paesaggi vasti e selvaggi, conferiscono al girato una dimensione epica, mentre gli interni opprimenti, come la cappella infestata dal Male, aggiungono un tocco di claustrofobia.
Il film utilizza sia effetti pratici che CGI, con risultati alterni. I primi, come per il costume e le protesi di Hellboy, funzionano molto bene, contribuendo a creare un legame visivo con il fumetto. Tuttavia, l'uso della CGI per rappresentare le creature e le scene d'azione più intense è meno convincente, soprattutto nei momenti finali, dove il risultato è meno raffinato rispetto agli standard moderni.
Al di là dell'aspetto visivo, Hellboy: The Crooked Man esplora temi come la redenzione, il peccato e la lotta tra il Bene e il Male e, a differenza degli adattamenti precedenti, che erano più orientati verso l'azione spettacolare e la mitologia epica, Brian Taylor si concentra maggiormente sull'horror e sulla tensione. Questo approccio 'forzato' lo avvicina ai toni dei fumetti originali di Mike Mignola, che spesso combinano proprio elementi oscuri con situazioni più intime e riflessive.
Insomma, la decisione di raccontare una storia più contenuta e personale è sia un punto di forza che un limite. Da un lato, il film riesce a mantenere un ritmo più serrato e una narrazione più focalizzata. Dall'altro, i fan dei film di Guillermo del Toro potrebbero rimanere delusi dalla mancanza di quella grandiosità visiva e di quella ricchezza di dettagli che caratterizzava le prime trasposizioni, sebbene meno fedeli ai fumetti.
Hellboy: The Crooked Man è quindi un discreto punto di partenza per una possibile rinascita del franchise cinematografico, anche se tutt'altro che immacolata. Naturalmente, molto dipenderà molto da come il pubblico accoglierà questa incarnazione del personaggio.
Se cercate un Hellboy più vicino al mondo esoterico e soprannaturale dei fumetti, con un tono più cupo e riflessivo, questo film potrebbe fare al caso vostro. Chi si aspetta invece grandi scene d'azione e sontuoso spettacolo visivo potrebbe rimanere deluso.
Di seguito trovate il trailer completo internazionale di Hellboy: The Crooked Man, in attesa di una distribuzione italiana:
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