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Sangiuliano-Boccia, a Report la foto della ferita alla testa. Questa sera su RaiTre anche l’inchiesta sul caso Spano


Sangiuliano-Boccia: la ferita che ha portato alla denuncia per aggressione”. È questo il titolo della nuova clip dell'inchiesta di Rapportoin onda questa sera domenica 27 ottobre alle 20.30 su Rai3, pubblicata sui social dal programma di Sigfrido Ranucci. L'ex ministero della Cultura è finito nello scandalo nato dai post sui social di Maria Rosaria Boccia che hanno portato alle sue dimissioni dal Mic. “Dopo aver rimesso l'incarico, Sangiuliano – si legge nel post di Rapporto – ha poi denunciato l'imprenditrice di Pompei anche per aggressione. La prova principale sarebbe la foto di questa profonda ferita in testa che Rapporto mostra in esclusiva”.

Questa sera riparte la trasmissione d'inchiesta condotta da Ranucci. Non solo il caso Boccia-Sangiuliano che ha animato l'estate e portato alle dimissioni del ministro dal dicastero di via del Collegio Romano. I servizi che andranno in onda riguardano anche il caso Spanòil ministro Alessandro Giuliche da giovane militò in Meridiano zeroil movimento di ispirazione neonazista, la denuncia di una strage di migranti in Calabria con 65 morti a Roccella Jonica, nascosta nel giugno scorso per evitare l'effetto Cutro. E poi “Liguria nostra, il malaffare ai tempi di Toti” e le ultime sulla presunta sottrazione del quadro di Vittorio Sgarbi. La destra fino all'ultimo, con la scusa che oggi e domani si vota per scegliere il nuovo governatore della Liguriacerca di porre in discussione la messa in onda del programma. “Gasparri chiedi di bloccare Rapportoci mancava solo questo”, ha riassunto il conduttore, Sigfrido Ranucio.

Il caso della ferita in testa a Sangiuliano

Atteso il servizio sul caso Boccia-Sangiuliano. Secondo quanto dice l'ex ministro nella sua denuncia – dice Rapporto – “gli sarebbe stata causata lo scorso 16 luglio in una stanza dell'hotel Nazionale di Sanremo da Maria Rosaria Boccia alla fine di un'accesa discussione nata dopo l'annuncio del ministro di voler chiudere la loro relazione e di non voler lasciare la moglie “.

Rapporto mostra anche uno stralcio dell'intervista esclusiva rilasciata da Sangiuliano al Tg1 in cui il ministro diceva: “Ho più volte ribadito, soprattutto nell'ultima fase, che io non intendo lasciare mia moglie, che per me è la persona più importante della mia vita “.

Il caso Spanò

Al centro della trasmissione di Report: il caso Spano. L'ex capo di gabinetto, nominato dopo la rimozione di Francesco Giliolisi dimesso dopo nove giorni: è finito sotto i riflettori di Rapporto perché da generale segretario del Maxxi, quando Giuli era presidente, ha assunto fra i collaboratori retribuiti suo marito, l'avvocato Marco Carnabuci. Considerato troppo vicino alla sinistra, avendo lavorato al Maxxi già con Giovanna Melandrinon è mai stato gradito da Fratelli d'Italia. E le prime indiscrezioni sulla nuova inchiesta di Rapporto hanno agitato da subito il partito di Giorgia Meloni e il governo. Ma Spano è stato anche bersaglio dei Pro-vita, che avevano lanciato una petizione per le sue dimissioni perché nel 2017 da direttore dell'ufficio antidiscriminazioni razziali della presidenza del Consiglio aveva finanziato con 55mila euro un'associazione Lgbtq+, tra le cui attività ci sarebbero stati anche rapporti sessuali a pagamento (la Corte dei conti non rilevò un danno erariale).

Usigrai contro Corsini

Intanto, l'esecutivo Usigrai va all'attacco e pretende chiarimenti. Rapporto visionato a palazzo Chigi prima della messa in onda? “La Rai smentisca”, è la richiesta dell'organizzazione sindacale della tv pubblica. “Per questa ragione, a tutela dell'autonomia e indipendenza del servizio pubblico, ci aspettiamo una ferma smentita sull'eventualità che la puntata di Rapporto che andrà in onda stasera sia portata in visione, dal direttore degli Approfondimenti, Corsinia palazzo Chigi prima della sua messa in onda. La Rai in crisi di ascolti e di risorse ha bisogno di un vertice in grado di rilanciarla e non di dirigenti che rispondono a questo o quel partito prima che ai cittadini che pagano il canone”, si legge in una nota dell'Esecutivo Usigrai.



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