Istruzione

I docenti di “Insieme per il sostegno” dialogano sul futuro lavorativo degli studenti con disabilità – Orizzonte Scuola Notizie


Risuonano le storie di Francesco e di Serena, studenti con disabilità della Scuola Gialla di Palermodi Yong e di Amadou di Raizes Teatro, attori teatrali: il primo italo cinese e cieco dalla nascitail secondo Migrante sordomuto che ah attraversato il deserto e il mare da minore non accompagnato protagonisti dello spettacolo “Open” scritto da Alessandro Ienzi.

In un'aula dell'Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Francesco Ferrara” di Palermo si è svolta l'iniziativa “Scuola, cultura, inclusione: la vita dopo la scuola” per riflettere sul tema della disabilità e sul futuro che frequentano gli studenti con disabilità dopo il percorso scolastico. L'incontro ha visto in primo piano le storie di questi giovani che lavorano a Palermo. Un evento organizzato dall'associazione “Insieme per il sostegno” che nel capoluogo siciliano comunicazione oltre 200 docenti specializzati sul sostegno.

“Tutti abbiamo il diritto di realizzarci anche dal punto di vista lavorativo non tanto per il lato economico ma per la nostra autostima”, racconta Francescoparlando del percorso scolastico intrapreso. “Noi ragazzi disabili veniamo visti con un occhio diverso forse perché non c'è stata mai una vera attenzione al nostro mondo. Siamo una classe di circa 40 alunni molto affiatati. In questi anni abbiamo costruito il nostro percorso formativo fatto di alti e bassi, in cui abbiamo studiato diverse materie utili per la nostra crescita e per il nostro futuro. Abbiamo studiato l'inglese e l'italiano, ma anche il fumetto, la cucina, l'informatica, la sartoria e la realizzazione di gioielli senza scordare lo sport. Quello che più ci coinvolge sono la recitazione, il teatro comico e il canto, materie che ci stanno molto a cuore perché ci permettono di esprimerci e di rappresentarci per quello che siamo, ragazzi con delle piccole difficoltà, ma che riescono nei propri sogni come chiunque altro.”

Francesco e Serena insieme ai compagni della Yellow School hanno scritto due canzoni “Giallo come il sole” e “Un amore dinamico” dal senso molto profondo dove vogliono far capire che malgrado le piccole difficoltà non rinunceranno ai propri sogni. Una terza canzone è in cantiere “Supereroi”. “Perchè noi continuaFrancescoal giorno d'oggi siamo dei supereroi. Per dei ragazzi così fragili inclusione vuol dire non essere visti con occhi diversi dalla gente, come persone stupide che non capiscono. Perchè – lo dico con il cuore in mano – certe volte noi disabili capiamo meglio delle persone normali”.

“La nostra associazione ha sentito la necessità di confrontarsi con le realtà che esistono al di fuori del contesto scuola per capire cosa realmente accade quando i bambini ormai giovani adulti lasciano le mura protette della scuola. Il convegno è servito a dare una voce di speranza. Per la prima volta non si è parlato solo di ciò che non funziona, ma di quello che è possibile realizzare. I docenti devono essere formati sotto quanti più aspetti possibili”, dichiara la presidente di “Insieme per il sostegno” Giovanna D'Agostino.

Per Mari Albanese, docente, scrittrice e vicepresidente di “Insieme per il sostegno”: “La scuola si deve fermare e provare a dare risposte all'interrogativo sul futuro dei giovani con disabilità oltre la didattica e le buone prassi metodologiche. Da queste storie dobbiamo partire e fare rete per garantire un futuro a questi ragazzi”.

Così, la scuola si è seduta oltre la cattedra per ascoltare le storie di Francesco, Serena, Yong e Amadou. I loro successi e le lotte quotidiane per una società davvero inclusiva. “Sono onorata di aver ospitato il convegno nella mia scuola – dichiara la dirigente scolastica dell'Istituto Ferrara Ilaria Virciglio che accoglie circa il 20% di alunni di provenienza non italiana e l'inclusione è vita quotidiana. Inclusione è condividere lo sguardo verso un orizzonte comune, guardare lo stesso cielo, saper cogliere nell'altro una parte di noi stessi. L'inclusione è essere interconnessi, tutti diversamente indispensabili, essere uno nell'abbraccio dell'universo e della vita.”

Dopo Francesco c'è Serenache ah iniziato un percorso di accompagnamento inclusivo al mondo del lavoro alla scuola materna cattolica “Galileo Galilei” di Palermomentre a Yong, il teatro – con un percorso artistico a Raizescompagnia fondata da Alessandro Ienzi ha cambiato la vita. Il giovane non vedente diplomatosi all'Istituto Regina Margherita di Palermo due anni fa, dice: “Con il teatro ho acquisito autostima e mi sento libero di fare le cose da solo senza cercare l'aiuto di qualcuno”. Storie di vita e d'inclusione come quella di Amadou, attore anche lui di Raizes, migrante sordomuto che ha attraversato il deserto e il mare, da minore non accompagnato arrivato a Palermo alla ricerca di un futuro migliore.



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